Etf multi-fattoriali: vantaggi e contro | Affarifinanza (2024)

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Gli ETF multi-fattoriali sono uno strumento molto popolare per gli investitori che vogliono diversificare il portafoglio. Sono un tipo di ETF che combinano diversi fattori di investimento in un unico strumento.

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Gli eft usano un approccio di investimento basato su fattori come valore crescita e volatilità. Questo tipo di approccio può ridurre il rischio di mercato e migliorare il portafoglio. I fattori di investimento sono caratteristiche delle società che, secondo la ricerca, sono associate a rendimenti superiori nel lungo periodo. Questi ETF possono includere una serie di fattori come valore, crescita, dimensione dell’azienda, momentum e qualità. L’obiettivo è quello di ridurre il rischio e migliorare le performance del portafoglio, sfruttando le variazioni nei rendimenti dei diversi fattori nel tempo.

Cosa sono gli Eft

Gli ETF, o Exchange Traded Funds, sono fondi comuni di investimento che vengono negoziati in borsa come titoli azionari. Ciò significa che possono essere acquistati e venduti in qualsiasi momento durante la giornata di negoziazione. Gli ETF sono un modo relativamente semplice e conveniente per investire in un’ampia gamma di asset, tra cui azioni, obbligazioni, materie prime e valute.

Gli ETF sono simili ai fondi comuni di investimento tradizionali in quanto investono in un portafoglio di attività. Tuttavia, gli ETF differiscono in quanto vengono negoziati in borsa. Ciò significa che il loro prezzo è determinato dalla domanda e dall’offerta, proprio come il prezzo delle azioni.

Cosa sono gli Etf multi-fattoriali

Questi ETF offrono un approccio più sofisticato rispetto agli ETF tradizionali che seguono semplicemente un indice di mercato ponderato per capitalizzazione di mercato. Tuttavia, è importante notare che la diversificazione non elimina completamente il rischio di perdita. Bisogna comunque fare attenzione ai costi, alla strategia di investimento dell’ETF e alla propria strategia complessiva di diversificazione del portafoglio.

La ricerca ha dimostrato che i fattori di investimento possono essere associati a rendimenti superiori nel lungo periodo. Gli ETF multi-fattoriali sfruttano queste relazioni per cercare di ottenere rendimenti superiori rispetto agli ETF tradizionali. Gli ETF multi-fattoriali possono essere più efficienti dal punto di vista dei costi rispetto agli ETF tradizionali. Questo perché hanno un numero inferiore di titoli in portafoglio, il che può ridurre i costi di gestione.

  • Dimensione delle società: le società di grandi dimensioni tendono a crescere più rapidamente delle società di piccole dimensioni.
  • Valutazione: le società con un rapporto prezzo/utili (P/E) basso tendono a sovraperformare le società con un rapporto P/E alto.
  • Turnover: le società con un basso turnover tendono a essere meno volatili e a sovraperformare le società con un alto turnover.
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I vantaggi e svantaggi degli etf multi-fattoriali

Gli ETF multi-fattoriali possono offrire diversi vantaggi rispetto agli ETF tradizionali. Innanzitutto, possono fornire una maggiore diversificazione, poiché investono in un’ampia gamma di società con diversi fattori di investimento. In secondo luogo, possono offrire un potenziale di rendimento superiore, poiché sfruttano le relazioni tra i fattori di investimento. In terzo luogo, possono essere più efficienti dal punto di vista dei costi, poiché hanno un numero inferiore di titoli in portafoglio.

Vantaggi degli ETF multi-fattoriali

  • Maggiore diversificazione
  • Potenziale di rendimento superiore
  • Efficienza dei costi

Tuttavia, gli ETF multi-fattoriali presentano anche alcuni potenziali rischi perché possono essere più complessi da comprendere rispetto agli ETF tradizionali. Inoltre, possono essere più volatili, poiché investono in un’ampia gamma di società. Infine, possono non essere in grado di replicare perfettamente l’indice di riferimento, poiché i fattori di investimento sono soggetti a cambiamenti nel tempo.

Svantaggi degli ETF multi-fattoriali

  • Maggiore complessità
  • Maggiore volatilità
  • Potenziale di mancato raggiungimento dell’obiettivo

In generale, gli ETF multi-fattoriali possono essere un’opzione interessante per gli investitori che cercano di ottenere una maggiore diversificazione e un potenziale di rendimento superiore ma bisogna comprenderne bene i rischi associati a questi strumenti prima di investire.

Come scegliere gli ETF multi-fattoriali

Quando si sceglie un ETF multi-fattoriali, è importante considerare i seguenti fattori:

  • L’indice di riferimento: è importante scegliere un ETF che replica un indice di riferimento che corrisponde ai propri obiettivi di investimento.
  • I fattori di investimento: è importante scegliere un ETF che investe nei fattori di investimento che si ritiene siano più vantaggiosi.
  • I costi: è importante scegliere un ETF che abbia costi competitivi.

Alcuni esempi di ETF multi-fattoriali includono:

  • iShares Edge MSCI USA Multifactor Factor ETF (IEMGF)
  • Vanguard FTSE Developed All Cap Factor Index Fund (VEA)
  • SPDR MSCI ACWI Low Volatility Factor ETF (ACWV)

Questi ETF investono in un’ampia gamma di società con diversi fattori di investimento, tra cui dimensione, valutazione, turnover e altri fattori.

La diversificazione intelligente, in questo contesto, significa la ricerca di un equilibrio tra diversi fattori di investimento per ridurre il rischio specifico legato a uno specifico settore o stile di investimento. Ad esempio, se un fattore come il valore sta sottoperformando, altri fattori come il momentum o la qualità potrebbero compensare questa debolezza, riducendo l’impatto delle variazioni di rendimento di un singolo fattore sull’intero portafoglio.

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Suggerimenti per gli investitori

Ecco alcuni suggerimenti per gli investitori che considerano l’investimento in ETF multi-fattoriali:

  • Fate le vostre ricerche: prima di investire in qualsiasi ETF, è importante comprendere i fattori di investimento in cui investe e i rischi associati.
  • Diversificate il vostro portafoglio: non investite tutti i vostri soldi in un singolo ETF multi-fattoriali. Diversificate il vostro portafoglio investendo in diversi ETF, inclusi ETF tradizionali e ETF multi-fattoriale.

Gli ETF multi-fattoriali possono essere un’opzione interessante per gli investitori che cercano di ottenere una maggiore diversificazione e un potenziale di rendimento superiore. Tuttavia, è importante comprendere i rischi associati a questi strumenti prima di investire.

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FAQs

Quanto tempo bisogna tenere un ETF? ›

Puoi tenere un ETF per tutto il tempo o per tutto il tempo che vuoi. Ma noi siamo i sostenitori di una strategia buy-and-hold, che prevede l'acquisto di ETF e il loro mantenimento per un lungo periodo, indipendentemente dalle fluttuazioni di mercato a breve termine.

Quali sono gli ETF migliori per investire? ›

Ecco 7 ETF da tenere per sempre, per chi vuole investire e...
  • I 7 ETF di cui parla questo articolo sono da comprare oggi e da tenere per sempre. ...
  • Vanguard FTSE All-World ETF Accumulating.
  • iShares Core S&P 500.
  • iShares Core MSCI Emerging Markets IMI.
  • Lyxor Core STOXX Europe 600.
  • iShares Nikkei 225.
Apr 15, 2024

Quali sono i 3 principali tipi di ETF? ›

Quali ETF esistono?
  • Asset Class (e.g., azionario, obbligazionario)
  • Strategia.
  • Regione.
  • Mercato.

Quanti ETF conviene comprare? ›

Per la maggior parte degli investitori privati, il numero ottimale di ETF in portafoglio è da 5 a 10 in diverse classi di attivi, regioni geografiche e altre caratteristiche. In tal modo, è possibile ottenere un certo livello di diversificazione senza rinunciare alla semplicità.

Quali sono gli ETF meno rischiosi? ›

Gli ETF bassa volatilità più popolari sono i seguenti: ETF iShares Edge MSCI World Minimum Volatility globale. ETF Xtrackers MSCI World Minimum Volatility globale. ETF iShares Edge MSCI EM Minimum Volatility mercati emergeti.

Quante tasse si pagano sugli ETF? ›

Tutti i proventi derivanti da ETF che investimento in titoli di stato dell'Ue (plusvalenze e interessi) sono tassati con un'aliquota del 12,50%.

Quanti ETF bisogna avere in portafoglio? ›

Quanti ETF comprare? Non c'è un numero massimo di ETF che si possono comprare. In generale, gli investitori dovrebbero cercare di costruire un portafoglio diversificato con ETF che coprono diverse classi di attività e settori.

Quando è il momento migliore per comprare ETF? ›

Essendo caratterizzati da un rischio e da un rendimento maggiori rispetto a quelli obbligazionari, gli ETF azionari sono più utili quando si investe per obiettivi a lungo termine, come la pensione.

Quanto costa mantenere un ETF? ›

Oltre al TER, può includere commissioni d'ordine, costi di ribilanciamento e altri costi correlati. Costi medi: i costi medi degli ETF, considerando tutte le classi di attività, ammontano allo 0,37% all'anno (escludendo gli ETP a leva, dati aggiornati al 30.06.2023).

Come si guadagna con gli ETF? ›

ETF ad alto dividendo

Si calcola come segue: dividendo pagato/prezzo di acquisto dell'azione X 100%. Quindi, se si acquista un'azione a 100 € e si riceve un dividendo di 1,50 €, il rendimento da dividendo è dell'1,5%.

Cosa guardare in un ETF? ›

Selezione dell'ETF: Quali sono i criteri da seguire?
  • Costi.
  • Volume del fondo.
  • Età del fondo.
  • Performance e qualità del monitoraggio.
  • Imposte.
  • Appropriazione del reddito.
  • Metodo di replica.
  • Strategia di investimento.

Cosa succede quando vendo un ETF? ›

A seconda dell'andamento dell'ETF e del momento in cui viene venduto, nel migliore dei casi avrai ottenuto un profitto su cui dovrai pagare le tasse. Se gli ETF vengono venduti, gli eventuali guadagni realizzati su tali investimenti sono soggetti a imposte.

Come capire se un ETF è buono? ›

Per capire quando un ETF sia buono dobbiamo guardare se esso minimizza i differenziali di tracking offrendo quindi un rendimento di mercato piuttosto simile a quello dell'indice meno i costi di gestione dello stesso; Performance: i rendimenti di un ETF misurano la performance complessiva di un ETF.

Quanto rende un ETF in un anno? ›

I costi degli ETF hanno in media un total expense ratio (TER) di appena lo 0,25% all'anno. Gli ETF favorevoli sono addirittura molto al di sotto di questo valore. Gli ETF sono quindi - non solo per i neofiti - la soluzione più conveniente per un investimento ampiamente diversificato nel mercato dei capitali.

Quali ETF scegliere nel 2024? ›

I migliori 50 indici per gli ETF nel 2024
Focus d'investimento Indice2024
Criptovalute MSCI Global Digital Assets Select Top 20 Capped+32,77%
Criptovalute MarketVector Crypto Leaders VWAP Close+31,40%
Azioni Globale Informatica MSCI World Semiconductors and Semiconductor Equipment+30,24%
Azioni Turchia MSCI Turkey+28,78%
46 more rows

Quando è il momento di vendere un ETF? ›

Non fare trading in apertura dei mercati

Generalmente, il periodo migliore per scambiare Etf è a metà giornata, piuttosto che all'inzio o alla fine. Lo spread bid-ask tende infatti ad essere più ampio all'apertura dei mercati perchè i market maker vogliono vedere come i titoli sottostanti vengono scambiati.

Quando disinvestire ETF? ›

La linea arancione indica i 10 giorni di negoziazione persi quando l'ETF ha registrato il massimo aumento.

Cosa succede alla scadenza di un ETF? ›

Quando un ETF viene chiuso, gli investitori non perdono il capitale investito. Inoltre, la chiusura di un fondo non è una sorpresa, poiché ci sono alcuni segnali che indicano una chiusura imminente. I fornitori di ETF annunciano in anticipo la chiusura di un fondo.

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Author: Geoffrey Lueilwitz

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Name: Geoffrey Lueilwitz

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