Bank of England: rialzo dei tassi record, la reazione di sterlina e Gilt - Borsa&Finanza (2024)

  • Alessandro Piu
  • 04/08/2022

Bank of England: rialzo dei tassi record, la reazione di sterlina e Gilt - Borsa&Finanza (2)

Due record in un solo meeting. La Bank of England ha rialzato i tassi di interesse dello 0,5% nella riunione di politica monetaria odierna, portandoli dall’1,25% all’1,75%. Si tratta del rialzo più elevato degli ultimi ventisette anni ed è il sesto consecutivo da quanto la BoE ha iniziato a muovere la leva dei tassi di interesse alla fine del 2021, tra le prime banche centrali a farlo. Un filotto di ritocchi che è di per sé un record. A favore del rialzo di 50 punti base hanno votato otto membri su nove del Comitato di politica monetaria.

Andrew Bailey lo aveva promesso

Il presidente della Bank of England, Andrew Bailey ,aveva promesso già in luglio che avrebbe rialzato i tassi di interesse di 50 punti base nella riunione di agosto:

“Se l’inflazione persiste con salari e prezzi in aumento, dovremo agire con forza e un ritocco di 50 punti base potrebbe essere già attuato nella prossima riunione”

aveva dichiarato al termine del meeting di luglio. Il mercato era quindi preparato alla mossa. Forse per questo la sterlina non ha reagito più di tanto, anzi ha perso qualche cosa nei confronti del dollaro. Il doppio rialzo in un’unica soluzione si è reso necessario per raggiungere un’inflazione che in Gran Bretagna sembra scappata di mano più che altrove.

Bank of England tra l’incudine e il martello

La Banca centrale britannica si trova stretta in una situazione difficile. Da un lato l’inflazione nel Regno Unito ha segnato livelli più elevati che in altre nazioni, dall’altro la recessione è ormai considerata una certezza nel prossimo futuro, per stessa ammissione della BoE. Nel mese di giugno i prezzi al consumo sono saliti al 9,4% ma le previsioni dell’Istituto centrale, rese note a latere della riunione odierna, la proiettano al 13% entro la fine dell’anno. Una prospettiva preoccupante a cui si contrappongono previsioni di crescita negative:

“Si prevede un ingresso del Regno Unito in recessione a partire dal quarto trimestre dell’anno. Il reddito reale delle famiglie al netto delle tasse è atteso scendere con decisione nel 2022 e 2023 con un andamento nei consumi che diventerà negativo”

si legge nel comunicato con cui la BoE ha accompagnato la decisione. Oliver Blackbourne, multiasset portfolio manager di Janus Henderson ha sottolineato che le prospettive divergenti tra crescita e inflazione dimostrano quanto l’economia britannica appaia in questo momento in fase di stagflazione, in particolare rispetto agli altri mercati sviluppati. La BoE non è sola a trovarsi in questa situazione ma ha forse una sfida maggiore rispetto alle altre banche centrali. Per Hetal Mehta, senior european economist di Legal & General IM le previsioni economiche della Bank of England offrono una lettura “cupa”, con un calo del Pil che si estenderà fino al 2024.

Il movimento di sterlina e titoli di Stato

La sterlina si è indebolita dopo l’annuncio della Bank of England, così come i rendimenti dei titoli di Stato, i Gilt. Per la valuta potrebbe trattarsi si un movimento legato al fatto che la decisione era già prevista ma anche alle preoccupazioni per l’entità della stagflazione che il Regno Unito potrebbe trovarsi ad affrontare a partire dal quarto trimestre dell’anno.

“Il movimento della sterlina – ha notato Blackbourne – ha favorito un rialzo del mercato azionario britannico. Infatti, un’elevata percentuale dei ricavi azionari nel Regno Unito proviene dall’estero e l’indebolimento della sterlina ne aumenta quindi il valore”.

Per ciò che concerne l’andamento dei Gilt, anche questo contrastante con la promessa della BoE di continuare a perseguire l’obiettivo di riportare l’inflazione nell’intorno dei due punti percentuali, il calo dei rendimenti potrebbe essere un segnale di minore fiducia sul reale impegno su questo fronte, considerate anche le prospettive economiche negative.

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AUTORE

Alessandro Piu

Giornalista, scrive di economia, finanza e risparmio dal 2004. Laureato in economia, ha lavorato dapprima per il sito Spystocks.com, poi per i portali del gruppo Brown Editore (finanza.com; finanzaonline.com; borse.it e wallstreetitalia.com). È stato caporedattore del mensile Wall Street Italia. Da giugno 2022 è entrato a far parte della redazione di Borsa&Finanza.

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